Abitudine. Quotidianità. Spesso sinonimi di noia. Per alcuni. Fortunatamente non per tutti. E non per tutto.
Ci sono quelle abitudini che non stancano mai.
Come il caffè la mattina, o la lettura ogni sera.
O come quel messaggio che illuminare il display del tuo cellulare. Ogni giorno uguale, eppure ogni giorno diverso.
Da parte di chi, come te, non si stanca mai di certe abitudini!
...un piccolo spazio per raccontare e raccogliere, per chi continua a credere che ogni evento abbia il suo lato positivo...
giovedì 27 settembre 2012
Crescere
Quanta fatica nel crescere. Nel diventare grandi. Nell'essere più consapevoli. In fondo più liberi. Perchè tutti aneliamo ad una qualche libertà, fino a quando non comprendiamo quanta paura faccia essere più liberi. A volte soli. Tutti vogliamo arrivare in cima, al traguardo. Ma in pochi considerano che durante il cammino possono esserci buche, dossi, crampi e animali selvatici. Ma anche paesaggi vergini da ammirare. Albe da far aprire il cuore e tramonti dentro i quali potersi perdere. La cima non è e non sarà che l'atto finale. Ma come ci arriveremo?
E un giorno
(Guccini)
E un giorno ti svegli stupita e di colpo ti accorgi
che non sono più quei fantastici giorni all'asilo
di giochi, di amici e se ti guardi attorno non scorgi
le cose consuete, ma un vago e indistinto profilo...
E un giorno cammini per strada e ad un tratto comprendi
che non sei la stessa che andava al mattino alla scuola,
che il mondo là fuori t'aspetta e tu quasi ti arrendi
capendo che a battito a battito è l'età che s'invola...
E tuo padre ti sembra più vecchio e ogni giorno si fa più lontano,
non racconta più favole e ormai non ti prende per mano,
sembra che non capisca i tuoi sogni sempre tesi fra realtà e sperare
e sospesi fra voglie alternate di andare e restare...
di andare e restare...
E un giorno ripensi alla casa e non è più la stessa
in cui lento il tempo sciupavi quand'eri bambina,
in cui ogni oggetto era un simbolo ed una promessa
di cose incredibili e di caffellatte in cucina...
E la stanza coi poster sul muro ed i dischi graffiati
persi in mezzo ai tuoi libri e regali che neanche ricordi,
sembra quasi il racconto di tanti momenti passati
come il piano studiato e lasciato anni fa su due accordi...
E tuo padre ti sembra annoiato e ogni volta si fa più distratto,
non inventa più giochi e con te sta perdendo il contatto...
E tua madre lontana e presente sui tuoi sogni ha da fare e da dire,
ma può darsi non riesca a sapere che sogni gestire...
che sogni gestire...
Poi un giorno in un libro o in un bar si farà tutto chiaro,
capirai che altra gente si è fatta le stesse domande,
che non c'è solo il dolce ad attenderti, ma molto d'amaro
e non è senza un prezzo salato diventare grande...
I tuoi dischi, i tuoi poster saranno per sempre scordati,
lascerai sorridendo svanire i tuoi miti felici
come oggetti di bimba, lontani ed impolverati,
troverai nuove strade, altri scopi ed avrai nuovi amici...
Sentirai che tuo padre ti è uguale, lo vedrai un po' folle, un po' saggio
nello spendere sempre ugualmente paura e coraggio,
la paura e il coraggio di vivere come un peso che ognuno ha portato,
la paura e il coraggio di dire: " io ho sempre tentato,
io ho sempre tentato... "
..immaginando..
Sognando i prati verdi dell'Irlanda, il blu dell'oceano, il rosso della terra bruciata del deserto. Sognando un qualunque posto lontano da qui, dove poter essere solo e unicamente quello che si è. Senza maschere. Senza falsità. Stringendoti la mano e sprofondando nei tuoi occhi.
Pensando che, in fondo, il mondo non sia poi così cattivo.
Pensando che, in fondo, il mondo non sia poi così cattivo.
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