martedì 2 ottobre 2012

La fede...

No, non sto, come dice la mia amica Roscetta, 'perdendo la fede'. No, non me la sento di dire questo, perchè non lo credo, non lo 'sento' dentro. 
Però, concedimi, con tutto quello che stai permettendo, di essere un "tantinello" incazzata con Te! 
Magari poi faremo pace...


giovedì 27 settembre 2012

Un nuovo messaggio

Abitudine. Quotidianità. Spesso sinonimi di noia. Per alcuni. Fortunatamente non per tutti. E non per tutto. 
Ci sono quelle abitudini che non stancano mai.
Come il caffè la mattina, o la lettura ogni sera. 
O come quel messaggio che illuminare il display del tuo cellulare. Ogni giorno uguale, eppure ogni giorno diverso.
Da parte di chi, come te, non si stanca mai di certe abitudini!


Crescere

Quanta fatica nel crescere. Nel diventare grandi. Nell'essere più consapevoli. In fondo più liberi. Perchè tutti aneliamo ad una qualche libertà, fino a quando non comprendiamo quanta paura faccia essere più liberi. A volte soli. Tutti vogliamo arrivare in cima, al traguardo. Ma in pochi considerano che durante il cammino possono esserci buche, dossi, crampi e animali selvatici. Ma anche paesaggi vergini da ammirare. Albe da far aprire il cuore e tramonti dentro i quali potersi perdere. La cima non è e non sarà che l'atto finale. Ma come ci arriveremo?


E un giorno
(Guccini)

E un giorno ti svegli stupita e di colpo ti accorgi 

che non sono più quei fantastici giorni all'asilo 
di giochi, di amici e se ti guardi attorno non scorgi 
le cose consuete, ma un vago e indistinto profilo... 



E un giorno cammini per strada e ad un tratto comprendi 
che non sei la stessa che andava al mattino alla scuola, 
che il mondo là fuori t'aspetta e tu quasi ti arrendi 
capendo che a battito a battito è l'età che s'invola... 



E tuo padre ti sembra più vecchio e ogni giorno si fa più lontano, 
non racconta più favole e ormai non ti prende per mano, 
sembra che non capisca i tuoi sogni sempre tesi fra realtà e sperare 
e sospesi fra voglie alternate di andare e restare... 
di andare e restare... 



E un giorno ripensi alla casa e non è più la stessa 
in cui lento il tempo sciupavi quand'eri bambina, 
in cui ogni oggetto era un simbolo ed una promessa 
di cose incredibili e di caffellatte in cucina... 



E la stanza coi poster sul muro ed i dischi graffiati 
persi in mezzo ai tuoi libri e regali che neanche ricordi, 
sembra quasi il racconto di tanti momenti passati 
come il piano studiato e lasciato anni fa su due accordi... 



E tuo padre ti sembra annoiato e ogni volta si fa più distratto, 
non inventa più giochi e con te sta perdendo il contatto... 
E tua madre lontana e presente sui tuoi sogni ha da fare e da dire, 
ma può darsi non riesca a sapere che sogni gestire... 
che sogni gestire... 



Poi un giorno in un libro o in un bar si farà tutto chiaro, 
capirai che altra gente si è fatta le stesse domande, 
che non c'è solo il dolce ad attenderti, ma molto d'amaro 
e non è senza un prezzo salato diventare grande... 



I tuoi dischi, i tuoi poster saranno per sempre scordati, 
lascerai sorridendo svanire i tuoi miti felici 
come oggetti di bimba, lontani ed impolverati, 
troverai nuove strade, altri scopi ed avrai nuovi amici... 



Sentirai che tuo padre ti è uguale, lo vedrai un po' folle, un po' saggio 
nello spendere sempre ugualmente paura e coraggio, 
la paura e il coraggio di vivere come un peso che ognuno ha portato, 
la paura e il coraggio di dire: " io ho sempre tentato, 
io ho sempre tentato... "

..immaginando..

Sognando i prati verdi dell'Irlanda, il blu dell'oceano, il rosso della terra bruciata del deserto. Sognando un qualunque posto lontano da qui, dove poter essere solo e unicamente quello che si è. Senza maschere. Senza falsità. Stringendoti la mano e sprofondando nei tuoi occhi. 
Pensando che, in fondo, il mondo non sia poi così cattivo. 


martedì 31 luglio 2012

Partire

Voglio andare via! Ma non andare via in senso metaforico, o vacanziero. Non in quel senso, no. Non nel senso di 'stacco la spina e torno'. No. Nel vero senso della parola. Estremo desiderio di prendere lo zaino, con lo stretto indispensabile e partire. Non per un posto troppo lontano. Ma nemmeno troppo vicino. Ma per una meta dove si possa non ricominciare, ma continuare, cosa che qui è sempre più difficile fare. Per ora non posso. Per ora. 
Lo metto nel cassetto, insieme agli altri desideri, insieme al desiderio di diventare grande. 



lunedì 30 luglio 2012

Quando un blog...

Quando un blog torna utile per poter raggiungere tutti quelli cui vuoi bene, o almeno una parte, dato che altri nemmeno sono a conoscenza di questa tua follia, e altri non lo saranno mai. 
Però io ci tengo che i miei amici sappiano che voglio loro molto, ma molto bene. E forse è bene che lo sappiano nel momento in cui 'non mi serve niente', ossia solo per dimostrare loro che il mio affetto è sincero. Lo so che già lo sanno, ma sempre meglio ribadirlo. Quindi, questo post è per voi, solo per dirvi e farvi sapere che non solo vi voglio bene, ma che mi sento fortunata ad avervi, anche se a volte mi fate sclerare! :) 



sabato 23 giugno 2012

Maestri...

Forse, anzi, senza il forse, direi proprio che quando si ha un dubbio su quale scelta fare, basta andare da un vecchio amico, esporglielo, e quando lui comincerà ad elencare tutte le 'insanità' di una delle due scelte, allora è proprio quella la strada da intraprendere! 


venerdì 11 maggio 2012

Voi

...siete gli unici dai quali accetterei di essere giudicata, ma dai quali non sono mai stata nemmeno criticata...



Vita

Sempre tutti pronti a piangersi addosso, a trovare una qualche giustificazione per essere vittima...
Difficile sfidare la vita. Pauroso. 
Ma è come una partita: se non si entra in campo per giocarla non si potrà sapere come andrà a finire!


martedì 17 aprile 2012

Abbandonarsi

[...] Si sentiva allo stremo delle forze. Dopo una giornata come quella, cominciava a sentire tutti i nervi e i muscoli del suo corpo rilassarsi. Cominciò a sentirsi mancare le forze. Gli occhi stanchi. 
Patrick sentiva che la sua voce al telefono si faceva più sottile, più lontana. Le chiese preoccupato "Che cos'hai?". Senza pensarci, per la prima volta rispose la prima vera unica cosa che stava pensando "Vorrei potermi abbandonare tra le tue braccia".


Senza mezzi termini

Pensavo...mentre la bile mi mi saliva fino al cervello...in fondo ho un blog, un blog che è mio. Se è mio posso scriverci quello che voglio. Nessuno è obbligato a leggerlo, e a nessuno, tutto sommato è chiesto un parere. Per lo stesso motivo, nessuno si offenderà se oggi non userò mezzi termini affermando che 
ME SO ROTTA ER CAZZO!!!!!
Giusto?



mercoledì 4 aprile 2012

Silenzio

Le ore, le notti, i mesi sdraiato con lo sguardo inchiodato al soffitto mi svelano una ricchezza di cui, brillante protagonista di una società di paillettes, non m'ero accorto: il silenzio. 
Nel silenzio risiede la consapevolezza. Mette a fuoco ciò che ti circonda. Nel silenzio emerge la persona. 

(tratto da "Il diavolo custode" di Philippe Pozzo di Borgo)



martedì 3 aprile 2012

Ottavo colle

Maglia a maniche corte, occhiali da sole, testa alta.
Padrona nel mio quartiere. 
Padrona di me. 


lunedì 2 aprile 2012

Stupidità

"Dai Ta, concretamente, la gente è convinta che io sia una persona stupida, che per carità, mi può fare comodo, ma perchè tutti hanno questa idea?"
"Perchè ascolti"
[...]



domenica 1 aprile 2012

Donami

Donami la forza di lottare contro le sofferenze che posso sopportare; donami la pazienza di accettare quelle che non posso cambiare, e non dimenticarti di donarmi la saggezza di sapere distinguere le une dalle altre.


sabato 31 marzo 2012

Non smettere mai...

Lo fissò intensamente. Lui si sentì penetrato fin dentro l'anima da quello sguardo. Abbassò la testa per l'imbarazzo. 
Faith si asciugò la lacrima che le era scivolata sulla guancia senza che lei potesse controllarla, e mentre continuava a fissarlo gli rivolse la parola con aria seria e severa: 'Non smetterò di sognare a causa tua. In fondo ti devo ringraziare, mi hai insegnato a fare a meno di persone come te.' 
Pete rimase impassibile. Avrebbe voluto ribattere, ma Faith non glielo permise. Si voltò e se ne andò. Lo sguardo alto, fiero. 
E lui rimase lì. Con l'immagine della sua schiena che gli diceva addio. 



martedì 27 marzo 2012

Papo

"A Chi, mortacci tua!! Ma dimme te, guarda che fila...a Chi mortacci tua....e de tu padre!"
Papone mio ti amo!


lunedì 26 marzo 2012

Bovolenta


LA MORTE DI VIGOR BOVOLENTA

L'ultimo lancio del campione 
che non voleva smettere

di  FRANCESCO PICCOLO 


È andato sulla linea di battuta, ha colpito la palla lanciandola con più forza e precisione possibili nel campo degli avversari e poi, chiedendo aiuto, si è accasciato. Così è morto un campione. Era stato il più giovane, e forse il più spudorato, di quella nazionale di grandi talenti che l'Italia intera aveva seguito esultando e soffrendo nelle notti olimpiche, di Coppa del mondo: la nazionale di volley di Julio Velasco. Vigor Bovolenta aveva 37 anni, era alla fine di una carriera lunghissima e piena di vittorie, aveva seguito Forlì in B2, perché gli era stato promesso un futuro da dirigente e anche per evitare alla sua famiglia l'ennesimo trasloco per seguirlo chissà dove.


Qualche giorno fa, Eddy Merckx, uno dei più grandi ciclisti di sempre, dichiarava che il suo cuore batteva in modo strano, e se avesse corso oggi, forse lo avrebbero fermato. Lo diceva quasi con furbizia, perché tutti i campioni hanno dalla loro parte sia la passione per lo sport che sanno praticare, sia un senso di schiavitù: non riescono a farne a meno. Da qui arriva la loro ostinazione, quella voglia di sfidare tutto, anche la sorte che si mette contro. Prendete Bovolenta: ha cominciato a giocare ai massimi livelli a quindici anni, e dopo più di vent'anni era ancora lì, a infilare ginocchiere, a mettere fasciature, a sentire l'odore degli spogliatoi, a lottare per un punto, per un set, per una partita. Era sposato a Federica Lisi, anche lei nazionale di pallavolo. È il mondo in cui ha vissuto tutta la giovinezza, non voleva staccarsene se non il più tardi possibile.



In qualche modo, ti consente di restare attaccato a ciò che ami, e anche alla giovinezza. Per questo sei disposto ad andare a giocare in una serie minore, lontano dalle luci dei migliori. Perché ti importa, più di ogni altra cosa al mondo, continuare a uscire dal tunnel degli spogliatoi e sentire l'urlo dei tifosi che ti accolgono, la tensione per il punto decisivo, il rumore stridente delle scarpe che spingono sul campo, la fine di un time out quando i compagni ti trasmettono la rabbia di vincere. È a questo che rimani legato, ancora più che alla medaglia olimpica. Vuoi continuare a svegliarti la mattina della partita, e sapere che c'è ancora una partita.



Ora rimangono solo le domande, e l'immagine incomprensibile di qualcuno che muore in un campo colorato, dopo una battuta. Verrà presto il momento in cui bisognerà capire di chi è la colpa, come sia possibile che un atleta muoia mentre gioca una partita. Bovolenta era stato già fermato per qualche mese, negli anni Novanta, perché il suo cuore batteva troppo forte. Quindi si sapeva che aveva avuto problemi. Ma poi si era lasciato alle spalle tutte le paure. Anche perché il suo cuore, dicono, era stato rassicurante, lo aveva seguito senza più stranezze, negli ultimi anni. Quindi, il destino si poteva continuare a sfidare. E del resto, si può sempre sfidare, fino a quando non accade.

Sembra ridicolo, o forse blasfemo, eppure,  io sono certa che quando uno sportivo muore praticando il suo sport, sebbene nessuno desideri o pensi di morire, se solo glielo chiedessero, direbbe di voler morire facendo ciò che ama fare. Il proprio sport, che diventa la propria vita. Purtroppo, a volte, anche la propria morte. 
Non c'è niente da aggiungere a queste parole, a questi eventi. 



A che pensi?

Ma a cosa devo pensare? Oggi, dopo questi giorni, a cosa devo pensare? 
Tento di riassumere due giorni in poche righe...ci provo...
Cominciando, ho vissuto una ennesima trasferta che mi ha fatto ridere e sorridere, dove abbiamo vinto e grazie alla quale per almeno un mese  potrò dire di essere prima insieme ad un gruppo di ragazze (e non solo) che lotta e che ci crede, nonostante tutto e tutti.
Ho ricevuto una sorpresa che solo a pensarci ancora sorrido, da una persona speciale, grazie all'aiuto di un padre che amo e dal quale sono amata e di un'amica ritrovata. 
Ho segnato potendole dedicare finalmente il gol, dopo tutto quel viaggio. 
Per una volta credo di poter dire di aver giocato una buona partita. 
Ho ricevuto attestazioni di stima e ammirazione. 
Ho avuto modo di iniziare a conoscere una persona speciale come sua sorella. 
A cosa devo pensare? Che per un giorno, forse, posso essere felice!


GRAZIE!



venerdì 23 marzo 2012

Donne e dolore

Quanta rabbia...




...e quanta tristezza...



E' ancora tanto difficile essere donna qui. In questa terra. In qualunque parte del mondo. Essere donna. Ci vuole coraggio ad essere donna. Ci vuole coraggio a restare donna. Ci vuole coraggio. E una buona dose di fortuna. 


Incontrarsi

[...] Era  rimasto a fissarla per molto tempo. Non sapeva dire se fossero trascorsi minuti o ore. Con certezza sapeva solo che lei non si era mai mossa da lì. Lo sguardo oltre la finestra. Quasi immobile, ogni tanto sospirava come a lasciare andare qualche pensiero. Qualche ricordo. 
Prese coraggio, e le chiese "Flo, ma che cos'hai?". Lei si girò lentamente, come risvegliata da un sogno ad occhi aperti. Gli sorrise teneramente e rispose con voce dolce "Non ho niente Paul, sono solo un po' pensierosa, ma sto bene". "Ma è tanto tempo che sei ferma lì immobile, comincio a preoccuparmi, ti va di parlarne?". Flo allora si alzò, si avvicino verso Paul e lo strinse a se. Il loro abbraccio era tenero e forte al tempo stesso, come di due amanti separati da anni che si rincontrano dopo una lontananza forzata. Lei avvicinò le labbra all'orecchio di Paul e bisbigliò "Ti amo, l'unica cosa di cui voglio parlare è di noi, e l'unica cosa che ti chiedo è di non andartene". 
Lungo la schiena di Paul corse un brivido tanto intenso che la strinse ancora più forte e prendendole il viso, la baciò con una bacio così intenso che rispondeva a tutta la sua preoccupazione. [...]


martedì 20 marzo 2012

...

Non ha senso fare domande se poi non si ha il coraggio di ascoltare la risposta...



venerdì 16 marzo 2012

Don Chisciotte

"Sappi, o Sancio, che un uomo non è superiore a un altro, se non fa più dell'altro. Tutte queste burrasche che ci capitano son segni che presto il tempo dovrà voltare a sereno e le cose dovranno andarci bene; perchè non è possibile che il male e il bene siano durevoli, e da ciò consegue, che essendo durato molto il male, il bene è ormai vicino".


(tratto da "don Chisciotte della Mancia" di Miguel de Servantes)



Tu

Lo strano e inaspettato bisogno di Te. 
Non per chiedere aiuto. 
Non per ringraziare. 
Solo per incontrarTi. Ancora. 
Per vedere che effetto avrebbe fatto. 
Silenzio. 
Non sei te che odio. 
Abbiamo litigato ma non sei te che non voglio. 
E' quello che ti circonda che stona con quello che sei. 
Sono le persone intorno che mi impediscono di viverTi per come vorrei. 
Eppure ci sei. Eppure ci sono. 
Ci rincontreremo. 


mercoledì 14 marzo 2012

lunedì 20 febbraio 2012

Grazie...

...mentre tante parole sono state dette, mentre continuano a rimbalzarmi nella mente, mentre tutti credono di sapere e poter giudicare...mentre tutto questo caos scorre impetuoso, tra le persone che incontro e che mi vogliono bene, incontro te. Il tuo gesto, la tua protezione. 
Nella tempesta, il tuo raggio di sole mi riscalda e mi indica la strada giusta. 
Non so che cosa farei se non ti avessi avuta accanto, se non avessi potuto far tesoro dei tuoi incoraggiamenti, della tua fiducia, dei tuoi insegnamenti, che solo ora mi rendo conto non essere stati dettati dalle parole ma dalle tue azioni. Dalla tua vita. 
Solo tu sei in grado di darmi pace, serenità. 
Ieri tra i tanti grazie ce n'era uno più forte di tutti, uno in grado di squassare il tumulto di questi giorni. Un grazie urlato in silenzio dal cuore, con lo sguardo rivolto verso il cielo, e la mente rivolta ai tuoi occhi. 
Le tue mani mi stringono ancora, e solo con il loro calore trovo la forza di restare in piedi.
Non abbandonarmi, perchè non saprei dove andare senza te. 
Ti voglio bene. Mi manchi. 



venerdì 17 febbraio 2012

Come puoi...

Fuori c'è il sole, un sole luminoso, come non lo avevo mai visto. Un sole che dopo tanti giorni vuole imporsi di nuovo col suo sorriso splendente...fuori c'è il sole...e io rischiavo di non accorgermene...
Come puoi non accorgerti che a me questo sole manca ancora?







...

Io volevo solo giocare a calcetto...io voglio solo giocare a calcetto...non mi sembra di chiedere l'universo...



lunedì 13 febbraio 2012

...

Sono stanca delle briciole...


Il mio nome

Il mio nome non brilla tra le stelle di questo sport. 
Ho avuto un'occasione e l'ho sfruttata. Ora, sta me non cambiare quello in cui credo. Sta a me ricordare da dove vengo e tutte le motivazioni che mi hanno spinto fino a qui. 
Non posso fare affidamento sul mio nome. Ma su me stessa si. 




venerdì 10 febbraio 2012

Matteo

E' arrivato. E' nato il tuo, il nostro Matteo. Questo nipote, cugino, pronipote che tutti stavamo aspettando, in un momento un po' particolare di tutta la nostra vita. 
E' bello. Non somiglia a Tommi, no. Lui è diverso, somiglia a Francesco. Però Stefania mi ha detto che è tanto buono.
Stefy sta bene, non preoccuparti. Certo, un po' acciaccata, ma come non potrebbe? 
Prima l'ho sentita, aveva sete, sete perchè non la fanno bere prima di 24 ore. E quel senso di sete mi ha scaraventato violenta a quel giorno di agosto. Quel giorno in cui nessuno sapeva cosa fare, e io mi sentivo tanto in colpa nei tuoi confronti. Uno solo di quei giorni. 
Poi Stefy mi fa 'Pensavo di chiamare nonna...ma poi mi sono dovuta fermare'. 
Buio. Una lacrime scorre senza controllo. 
Mi manchi.


domenica 5 febbraio 2012

Non può bastare...

Non può bastare la fissità di quel sorriso rubato ad un attimo felice. Non può bastare quella fredda immobilità.
Non può bastare.
Non può bastare a scaldare un cuore ghiacciato. Non può essere sufficiente per asciugare queste lacrime che rigano il viso. Non basta.
Coi pugni chiusi e graffiati resto immobile a ricordarti.
E tu, da chissà dove, mi fissi accarezzandomi.
Non può bastare una fotografia a riempire un animo svuotato. 




sabato 4 febbraio 2012

Ricordi

9/01/2012


Prese delicatamente il pc portatile dalla scrivania e se lo mise sulle gambe. Il tappeto sul quale era seduta attutiva il freddo del pavimento. Cominciò a scorrere le foto, poi i video, in un susseguirsi di immagini e ricordi. Ad ogni foto un sorriso le solcava il volto. 
Ogni immagine, un ricordo. Ogni ricordo, una sensazione. 
La sensazione di quel momento. Vissuta come se stesse accadendo in quello stesso attimo. Nella sua stanza.
Mentre sorrideva, non rimpiangeva niente di tutto quel che stava rivivendo. 
Solo, le mancavano quegli attimi. Le mancavano i piccoli gesti che riempivano la giornata. Le mancavano le e-mail, gli sms, le telefonate. Le mancavano persino quelle maglie che, enormi o minuscole, le rendevano parte di un tutt'uno. Le mancavano i pomeriggi spesi a far finta di studiare. 
Le mancavano loro. Ma nello stesso modo in cui le mancavano, scorrendo le foto, mai come ora le sentiva presenti.


Passione

T'immaginai lì, tra le sue braccia.
Sfiorarsi di labbra in un bianco buongiorno.
Il vostro abbraccio a riscaldare il cuore.
Riaccendersi di passione.
Di rosso tingersi gli occhi, in un pulsar violento del cuore.







giovedì 26 gennaio 2012

mercoledì 25 gennaio 2012

Dal finestrino

Seduta con lo sguardo rivolto al paesaggio, si immerse nei suoi pensieri, mentre la musica fluiva nelle sue orecchie fino a far scivolare la melodia nel cuore. 
Approfittava del silenzio per poter gridare quelle sue emozioni dentro di se. Sentiva che sarebbero potute esploderle dal petto, tanto erano potenti. 
Le sentiva nascere. Crescere. Aumentare di minuto in minuto. 
Approfittò del silenzio. Alzò lo sguardo. E sorrise.


domenica 22 gennaio 2012

Con la rabbia...

...con la rabbia ci si nasce, o ci si diventa, e tu che sei un esperto non lo sai....


Mai parole furono tanto vere. 



martedì 17 gennaio 2012

Io

Non sono sdolcinata, non sbaciucchio le mie amiche e non vesto femminile. 
Non scrivo frasi dolci, non sono tenera, nè romantica. 
Non mi lascio cambiare da nessuno.
Però, so essere onesta e fedele.
Leale e sincera. 
E sono disposta a esserti accanto in ogni occasione. 
Pensi possa bastare? 




venerdì 6 gennaio 2012

Quegli occhi...

1/1/2012
Quegli occhi stasera li ho portati con me.
Quella luce che li faceva brillare e sorridere ha illuminato la mia anima. 
Ho preso quella luce che mi ha scaldato il cuore.
Quel tuo grazie così muto, ma così sincero.
Non ho fatto niente per te, eppure tu non hai rinunciato a darmi così tanto. 
E forse, nemmeno lo sai. 


domenica 1 gennaio 2012

Da un libro...

Quando un libro si rivela una piacevole sorpresa, e quando da questo libro si colgono frasi che senti appartenerti, non si può far finta che questo libro non esista. 
Non si può far finta che ti appartenga.
Non si può non consigliare a chiunque di leggerlo. 


Le frasi sono tratte da LE LUCI NELLE CASE DEGLI ALTRI, di Chiara Gamberale.


"E' che non c'è un posto dove si possa portare a riparare l'infanzia'. 


"Credo che il desiderio di chiedere aiuto non debba mica per forza avere a che fare con la speranza di riceverlo davvero."


"Quando una condizione assurda diventa la tua vita, dopo un po' non la consideri più tanto assurda."


"E' una cosa faticosa fare pace, bisogna averci il fisico."


"Avevo imparato che quando un grande sta male, bisogna lasciarlo fare. E' a chi lo guarda disperarsi che serve consolarlo, per farlo smettere in fretta: ma a lui serve solo buttare fuori quello che ha dentro."


"Com'è che un amore finisce?
'Finisce quando non ce n'è più, quando ce n'è troppo, quando in realtà non c'è mai stato. Un amore finisce perchè qualcosa si consuma: allora non bisogna usarlo, forse, l'amore. Ma finisce pure quando non si consuma niente e, anzi: tutto rimane come il primo giorno. Così perfetto che pare finto. E allora forse almeno un po' bisognerebbe usarlo, l'amore. E se poi finisce perchè mentre lo usi ti cade per terra e si rompe? Anche quello può capitare. Così come lo lanci in aria, per giocare, e quello però non ti torna più indietro: può capitare. O magari finisce perchè te lo scordi da qualche parte, perchè lo vuoi tenere sempre chiuso in tasca per non perderlo, ma così marcisce: va a male. Finisce perchè andavi di fretta, finisce perchè rimani indietro, finisce perchè vuole finire, perchè deve finire. Finisce perchè non c'è cosa più difficile da tenere a mente, quando un amore comincia, che potrebbe finire. E trasformarsi, passato il dolore, in qualcosa a cui accennare mentre parli d'altro, l'ennesimo aneddoto da raccontare a una cena, scuotendo la testa divertito da tee dal male assurdo che faceva, quello che oggi ti fa sorridere, mentre speri che la persona che hai appena conosciuto e ti è seduta di fronte ti trovi spiritoso, affascinante, originale: e vorresti ti venisse in soccorso il coraggio o semplicemente il modo di chiederle il numero di cellulare per spedirle nella notte un messaggio che in testa stai già formulando'".