Accettiamo una verità solo quando prima l abbiamo negata dal profondo della nostra anima
(da "L'Alchimista", di P.Coelho)
"L'avresti mai detto?" chiese lei. "No" rispose. "O meglio.. ora che ci penso, ogni volta che mi è capitato di criticare qualcuno per il suo comportamento, effettivamente anche a me è poi successo di comportarmi allo stesso modo. E' vero. Cosi come è vero che 'viverlo' su di se è diverso che 'sentirlo' dagli altri".
Stavano entrambi prendendo coscienza del fatto che la vita non è quella che scrivono i libri. Non sempre almeno. E realizzare in quell istante quanto particolare potesse essere cercare di farsi comprendere dagli altri, cercare di fare comprendere il proprio Io, quello che loro stessi erano o credevano di essere, e non solo quell Io che conoscevano solo gli altri, li fece sprofondare in un silenzio profondo e incontrollato. "Come si può non sbagliare più? Come posso fare, d ora in poi, a fare solo le scelte giuste?" chiese. "E' semplice, non puoi. Ognuno di noi farà una scelta credendo che sia la più giusta. Si troverà accanto amici che crede eterni e un "amore" che chiama tale. Ma presto ci accorgeremo che di nuovo abbiamo sbagliato, che di nuovo quegli amici non erano amici, e quell amore non era amore. Ci convinceremo che una vita da soli è la via più sicura per la felicità. Riusciremo a credere di poter fare senza amici e senza amore. Penseremo di aver finalmente intrapreso la nostra strada, quella giusta. Ma poi, di nuovo, e ancora di nuovo, ci riaccorgeremo che abbiamo sbagliato. Sarà doloroso. Nessuno vuole sbagliare. Nessuno vuole soffrire. Ma quello che noi chiamiamo 'sbaglio' o 'sofferenza', altro non è che altri nomi della 'Vita'. C'è chi la chiama 'Esperienza", ma il risultato non cambia poi molto le cose. Senza gli sbagli, senza la sofferenza, siamo come piante che per vivere non aspettano altro che una pioggia abbondante, e gli basta. Noi no. Siamo esseri umani. Siamo vivi. Non aver più paura di sbagliare, o di soffrire. Da tutto ciò ne potrai trarre grandi insegnamenti, scoprirai a poco a poco di non essere mai sola, ma soprattutto, imparerai ad amare la Vita fino al punto di non volerla più lasciare. Diventerà la tua migliore amica e con le imparerai a cadere e rialzarti". "Ho paura", disse lei tramortita da tutto quel pensiero. "E' un ottimo inizio. Chi non ha paura, ho è troppo vigliacco per vivere, e si accontenta di quel poco che ha, chiamandolo vita, o è troppo arrogante, tanto da credere che possa fare a meno di tutto quello che la vita comporta. La paura, quella che senti tu, è solo un piccolo risveglio dei tuoi sensi sopiti a lungo per tutto quello che immagini d ora in avanti. Conserva questa paura come un trampolino di lancio verso il coraggio. Perchè vivere altro non è che avere coraggio, quel coraggio che ora ti manca, ma che la vita ti insegnerà ad avere"
Non ricordo da dove presi questo brano. L ho ritrovato in alcune delle mie 'scartoffie', dove ovviamente manca la citazione. Però stamattina è su questo che mi sono soffermata, e l ho legato alla frase di Coelho. Non credo ci sia molto da aggiungere perchè... perchè effettivamente non c'è. A volte ci 'trasciniamo', pensando di vivere. A volte "viviamo" in un modo che non sentiamo nostro solo per non fare torto a chi abbiamo intorno. A volte cercare di ricominciare è cosi difficile e doloroso che ci accontentiamo di ciò che già abbiamo, anche se sappiamo che è poco e che durerà ancora meno, solo per non intraprendere nuove strade insicure. E' vero che parlare è facile. Però credo anche che fino a quando non prenderemo coscienza del fatto che 'coraggio' è spesso sinonimo di 'rischio', e che tutto ciò non è altro che antitesi di 'quotidiano' e 'tranquillo' continueremo a vivere di scelte già fatte, di esperienze già vissute, di gente già conosciuta e di amori già amati. Potremmo dire di essere 'felici', perchè lo crediamo davvero magari.. ma se è vero che possiamo anche ingannare tutti, prima o poi dovremo tornare a fare i conti con noi stessi, con quell Io che siamo davvero.. e allora tutto il dolore e la sofferenza che credevamo aver abbandonato per vivere 'tranquilli' ci si presenterà dinnanzi.. Ma allora.. non è meglio rischiare, e nel rischio preventivare la possibilità di essere davvero felici, piuttosto che credere di essere felici, fare tutto per convincersene, e realizzare finalmente che cosi non è?!
(dal mio vecchi blog, 20 giugno 2008)