Cara/o Collaboratrice/Collaboratore,
innanzitutto qualche premessa, mi permetterò subito di darti del tu, e di chiamarti col nome più comune col quale siete conosciuti, ma non per questo il mio intento sarà offensivo, tutt' altro.
Capisco che non sia comune ricevere una lettera sul posto di lavoro, eppure io ho sentito la necessità di farlo, perchè non conosco altri modi per venire in contatto con te, sebbene ti veda tutti i giorni.
Anch'io frequento quotidianamente questa facoltà, ma non faccio parte, e mi sento orgogliosa di dirlo, di quello stereotipo di studente/figlio che qui è ben noto ed evidente.
Forse per questo ho sentito il bisogno di ringraziarti.
Si, proprio così, voglio ringraziarti. Ringraziarti perchè ogni volta che vado in bagno lo trovo pulito, trovo la carta igienica al suo posto, il sapone e l asciugamano.
'E' il loro lavoro' potrebbe subito controbattere qualcuno; 'è il nostro lavoro', potresti precisare tu. Ebbene è vero. Ma non tutti fanno bene il loro lavoro. Sicuramente anche tra voi c'è il/la più attento/a, il/la più preciso/a, e quello/a più lavativo/a.
Nonostante tutto, funzionate come squadra. E io so che quel bagno è stato pulito, perchè l'ho visto.
E chi si lamenta della poca pulizia dovrebbe fare attenzione a chi è entrato nel bagno prima di lui/lei. Infatti per alcuni solo il bagno di casa loro sembra dover essere rispettato, mentre i luoghi pubblici, le altre persone, e il lavoro altrui, beh, tutto questo passa in secondo piano, entrando dalla porta della maleducazione.
Non siete invisibili ai miei occhi (e come potreste con quelle maglie gialle?), e nemmeno agli occhi di chi, come me, ha rispetto per ogni tipo di lavoro e persona.
E quindi oggi voglio ringraziarti. E' vero, è il tuo lavoro, ma allora lasciami dire che lo fai bene, e ti rispetto molto per questo.
Grazie