giovedì 25 agosto 2011

Il senso della vita

Tutti pretendono di insegnarci a vivere (male), 
ma nessuno si preoccupa di di dirci come si può morire (bene). 



venerdì 19 agosto 2011

News

Il mondo va a rotoli. 
A gaza sono ripresi i lanci di missili.
In Pakistan un piccolo martire si è fatto esplodere nella speranza di chissà quale paradiso. 
In Siria tra spari e pestaggi non si contano più le vittime.
Le borse crollano un giorno si e l altro pure, ma tutti fanno finta di tranquillizzarci.


E a me di tutto ciò cosa interessa? Assolutamente nulla!
A me interessano solo due occhi che mi guardano supplichevoli, mentre con le ultime forze fanno sgorgare lacrime di dolore. Una mano piagata che cerca di tendersi verso di me. Un silenzio che parla più di mille discorsi. Un odore che dal naso è entrato nei polmoni ed è ormai parte del mio DNA. 
Solo questo è il pensiero, costante, fisso, che occupa le mie giornate...solo questo. 



giovedì 18 agosto 2011

Dolce morte

'Dove sono? Vedo solo il soffitto bianco, non riesco a muovere la testa. Ho tanto fastidio alla gola, chissà cosa....ei ma perchè le mie braccia non arrivano al viso? C'è qualcosa che le trattiene. Ho la gola in fiamme, arida e secca. Un po' d acqua, vorrei un po' d acqua. Non riesco a parlare, qualcosa me lo impedisce. 
Intravedo un orologio alla parete di fronte. Credo sia fermo, perchè le lancette si muovono troppo lentamente. 
I miei cari mi fanno visita, ma non riescono a sentirmi. Non riesco a capire che sono stanca? Perchè mi fanno questo? Vengono a trovarmi ma non riescono a sentire tutto questo dolore che mi lacera il petto. Sento delle schegge infuocate sparse per tutto il corpo. Non riesco più a muovermi. Sono stanca. Si, sono tanto stanca'.

Cosa la lega alla vita? Una spina. Una spina collegata ad un macchinario, dal quale a loro volta partono decine di tubicini, e un grosso respiratore. Una spina. Solo una piccola spina, di quelle che si usano per caricare il pc, il telefonino. Per guardare la tv.
Fa sorridere. Io non posso ergermi a Dio, e decidere di staccarla. 
Ma quella spina può essere Dio stesso. 
Qui non si parla si fede, etica o che so io. Qui si parla di vita, di morte, di sofferenza. E di speranze. Quando queste ultime non ci sono più, e a dirlo non sei tu, ma quelle macchine attaccate a quella spina, che senso ha prolungare un'agonia che pare infinita? 'Finchè c'è vita c'è speranza!' Già, ma se quella vita è ora tale solo grazie ad un grosso tubo trasparenze che pompa ossigeno nei polmoni? 
Che senso ha tutto ciò? Perchè prolungare le sofferenze di chi è stanco di respirare? Perchè? In nome di quale Dio, di quale etica? In nome di quale politica si fa tutto ciò? 
Perchè?


venerdì 12 agosto 2011

mercoledì 10 agosto 2011

Indignarsi

'Non smettere mai di indignarti. Non restare mai in silenzio. Tu puoi, approfittane'. 
Sally pensava a quelle parole. Di certo lei non aveva mai avuto problemi ad esprimere i suoi pensieri, anche se questo aveva provocato forti discussioni, liti accese, e a volte anche anni di silenzi. Ma in quel momento capì quanto forte potesse essere la sua libertà. La libertà di potersi esprimere. 'Lei poteva', le aveva ricordato Tim. E' vero, lei poteva. Tim no. La sua carriera lavorativa gli impediva di esprimere certi pensieri. Lavorando come pubblicitario, o meglio, dirigendo un'intera agenzia pubblicitaria, non poteva certo muovere guerra a quello in cui aveva sempre ciecamente creduto. Non poteva sparare a zero su quello che ogni mese gli riempiva le tasche di soldi. Poteva confidarsi con alcuni amici, ma niente di più. Per questo Tim un po' invidiava Sally. In lei riconosceva la libertà che mancava a lui, e il coraggio di combattere ancora contro innumerevoli mulini a vento. Allo stesso modo, Sally aveva sempre visto Tim per quello che era. Un uomo buono, al quale lei voleva un gran bene, e che nella vita aveva imparato ad apprezzare sempre più. E oggi sentiva che dopo quelle parole le sue battaglie non sarebbero più state solo sue. Avrebbe dovuto combattere anche per quelli come Tim, che 'non possono' ribellarsi, non perchè non lo vogliano.




Allenamento

Oggi ho imparato poche cose ma fondamentali.
Se si corre senza mp3, sotto il sole delle 9, si rischia di morire. 
Devo tenerlo a mente per le prossime volte. 



Amici

"E questo è tutto" disse, come se si fosse improvvisamente alleggerito dell'invisibile giogo che gli pesava sulla coscienza.
Lei rimase in silenzio. Mentre camminavano, sentiva le lacrime farsi spazio attraverso gli occhi, ma le ricacciò indietro con rabbia. Era quella la sensazione che prevaleva. La rabbia di essersi resa conto quanto avesse potuto soffrire. La rabbia di averlo lasciato, senza volerlo, solo anche lei. E la cosa peggiore era che lei sapeva esattamente cosa voleva dire. Le sensazioni che Mike le aveva descritto, lei le aveva provate solo qualche tempo prima. Sapeva cosa voleva dire sentirsi diversi. Sapeva cosa voleva dire sentirsi soli. Sapeva cosa voleva dire sentirsi rifiutati.
Ma insieme alla rabbia, era pervasa anche dalla gioia che Mike irradiava. Perché, nonostante tutto, ora cominciava ad essere felice. E lo era anche lei.
La serata fu lunga. Una di quelle serate che loro due non vivevano da tempo. Da tanto tempo. Nelle loro parole, tutti i sentimenti arretrati uscirono e animarono la fresca serata estiva.
Non lo avevano programmato, ma finalmente si erano ritrovati, ed erano certi che non si sarebbero più persi. Erano certi che nessuno dei due si sarebbe più sentito solo, avendo ognuno l'appoggio nell'altro.